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Fine della maggior tutela: i clienti vanno all’asta

Ultimamente il tema della fine della Maggior Tutela è sempre più caldo.

Tra soli 9 mesi (1 luglio 2020) il mercato elettrico sarà totalmente liberalizzato e ci sono ancora circa 19 Milioni di utenze che devono ancora scegliere un fornitore del mercato libero e, vista l’inerzia da parte dei clienti finali ad attivarsi autonomamente, questo balzo può rivelarsi costoso e doloroso.

La liberalizzazione del mercato, che è iniziata con il decreto Bersani nel 1999, dovrà per forza di cose giungere al termine, dando la possibilità a tutti i clienti di trovare delle condizioni migliorative. Il problema è che ci sono circa 3 Milioni di aziende e 16 milioni di famiglie, che entro luglio 2020 devono trovare un posto all’interno del mercato libero.

 

Ma cosa succederà se a luglio del prossimo anno ci saranno ancora clienti in Maggior Tutela?

Se prima potevamo fare delle ipotesi azzardate, ora sembrerebbe che la soluzione che vada per la maggiore sia quella di mettere i clienti all’asta al migliore offerente. Il passaggio sarà sicuramente graduale partendo dalle medie imprese e spostandosi poi ai piccoli esercenti e alle utenze domestiche.

L’Arera ha esplicitamente chiesto al Governo un’ulteriore proroga della liberalizzazione e un decreto legge più delineato che regolamenti la fine definitiva della Maggior Tutela. Al momento però non sembra essere tra le priorità dei disegni di legge, rimane quindi ancora un grosso punto interrogativo e l’unica opzione possibile visibile all’orizzonte è quella di imbastire un sistema d’aste.

L’Arera ha messo a disposizione campagne pubblicitarie informative e un portale con un comparatore di offerte, tuttavia sembra non ottenere dei risultati tangibili. Gira e rigira, alla fin dei conti il problema sta sempre sul fatto che i clienti finali, che dovrebbero essere i primi ad interessarsi, non si muovono di una virgola. Non è certo da imputare tutta la colpa a loro, piuttosto ad un mercato che è stato drogato per anni da pratiche scorrette da parte dei vari fornitori.

Insomma, da un lato c’è l’opportunità di passare al mercato libero ottenendo dei benefici economici rilevanti, anche per una piccola famiglia, dall’altro però c’è il solito demone della diffidenza che aleggia sopra la decisione da prendere. Tuttavia, la decisione bisognerà prenderla.

Se le cose non dovessero cambiare, circa 16 milioni di famiglie e 3 milioni di imprese si ritroveranno con solo 2 opzioni disponibili:

  1. Aspettare che il destino faccia il suo corso, con il rischio di essere venduto all’asta a qualche fornitore senza aver la possibilità di scegliere la condizione migliore per le proprie bollette e senza la garanzia di avere tutta l’assistenza dedicata.
  2. Decidere di informarsi e prendere una decisione consapevole scegliendo autonomamente un fornitore del mercato libero adesso (prima che sia troppo tardi), ottenendo condizioni migliorative, servizi dedicati e condizioni economiche più agevolate.

La destinazione finale è unica…il Mercato Libero per tutti. Devi solo decidere in che modo vuoi raggiungerla.

 

-Manuel Flaugnacco-

 

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