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Aumento Potenza del Contatore: costi, procedure e istruzioni dettagliate!!!

Molto spesso mi capita di incontrare imprenditori e liberi professionisti che si ritrovano nella condizione di dover fare un aumento di potenza del contatore e la maggior parte delle volte li vedo in difficoltà perché non sanno a chi e come chiedere, cosa fare e chi contattare. Poi, ovviamente, non hanno mai sufficiente tempo per mettersi in contatto con qualcuno che gli dica per filo e per segno cosa fare.

Questo è un vero problema perché vedo con i miei occhi che chi porta avanti un’attività vive nel dubbio e nella paura di fare qualcosa di sbagliato o, ancora peggio, semplicemente evita di aumentare la potenza per timore di un rialzo esagerato della bolletta della luce.

Molti evitano di comprare un nuovo macchinario o semplicemente non fanno installare il climatizzatore nel loro ufficio perché temono che le bollette potranno essere troppo salate.

Sono situazioni tanto assurde quanto reali che mi hanno spinto a scrivere questo articolo.

Quindi, se stai pensando di fare un aumento o diminuzione di potenza sul contatore e stai cercando informazioni in merito, qui troverai le risposte a tutti i tuoi dubbi.

Cosa troverai in questo articolo:

QUAL È LA POTENZA ATTUALE DEL MIO CONTATORE?

Per poter fare richiesta di “aumento potenza” della propria fornitura di energia è necessario sapere qual è, allo stato attuale, la potenza disponibile del proprio contatore. Se non sai come trovare questa informazione non preoccuparti perché è molto semplice e ci sono 2 modi abbastanza immediati che ti permettono di venire a conoscenza del dato.

  1. Il primo è semplicemente leggendo la bolletta. Infatti nella parte che riguarda i dati della fornitura, assieme all’anagrafica, c’è una voce che indica “Potenza Disponibile” e “Potenza Impegnata”: a noi serve la prima cioè la “Potenza Disponibile”.
  2. Se non hai nessuna bolletta a portata di mano allora puoi recuperare il dato tramite il tuo contatore in un modo semplicissimo. Clicchi sul pulsante che trovi accanto al display finché non compare la scritta “Potenza Disponibile” e quello è il dato che ci serve.

 

PERCHÉ IL MIO CONTATORE SCATTA E RIMANGO SENZA CORRENTE?

Questa è una domanda che mi viene posta di frequente e se stai leggendo questo articolo molto probabilmente potresti essere tra quelli che cercano di capire se è il caso di aumentare la potenza del contatore oppure NO.

La risposta giusta è DIPENDE: molto probabilmente sarà il caso di fare un aumento, ma per esserne certi devi prima controllare che tutti i macchinari (frigo, caffettiere, telefoni, ecc…) non abbiano qualche malfunzionamento e vadano in “corto” provocando la disalimentazione dell’impianto.

Considera che, se succede un corto, normalmente non è il contatore a scattare, ma solitamente è il “Salva Vita”. Ad ogni modo se si hanno delle apparecchiature un po’ datate far fare un controllo al proprio elettricista potrebbe essere l’ideale visto che potrebbe succedere che questo corto comporti un aumento dei consumi ma non quello dello stacco del contatore.

Quindi prima di tutto controlla che l’impianto funzioni correttamente a regola d’arte.

Se l’impianto è a posto allora significa che necessiti di più potenza sul contatore e in questo caso allora dovrai fare la richiesta di aumento.

 

COME SI CAMBIA LA POTENZA DEL CONTATORE?

Per cambiare la potenza del contatore ti basterà inoltrare la richiesta al tuo attuale fornitore di energia. Alcuni fornitori mettono a disposizione un portale web con “area riservata”, in altri casi invece sarà necessario contattare il servizio clienti tramite il Numero Verde oppure sarà necessario recarsi direttamente negli sportelli territoriali del tuo fornitore (se sono presenti).

In alternativa, ci si può anche affidare ad un nuovo fornitore, approfittando del cambio tariffario e riuscire a risparmiare. Se intendi procedere in questo modo, ti consiglio di contattarci cliccando QUI e inserendo i tuoi dati per essere ricontattato subito da un nostro esperto.

Se vuoi fare in autonomia tramite il tuo fornitore, allora devi sapere che quest’ultimo entro 2 giorni deve contattare la società di distribuzione (Enel Distribuzione o AceGas a seconda della zona in cui ti trovi). L’operazione ovviamente prevede un costo ed il lavoro dovrà essere effettuato entro 15 giorni lavorativi, salvo specifiche indicazioni del distributore.

Cosa significa? Semplicemente che di norma l’aumento potenza non comporta altro che un semplice lavoro eseguito a computer da remoto, quindi non verrà nessun operaio a mettere mani sul contatore. In rari casi, solitamente quando si decide di passare da potenze basse tipo 3 o 6 kW a potenze decisamente molto più alte tipo 50 kW allora potrebbe essere necessaria la sostituzione del contatore.

Ad ogni modo tu non ti devi preoccupare di nulla in quanto se ci fosse bisogno di fare questo tipo di lavoro, vieni avvisato direttamente dal distributore che ti invierà un preventivo di spesa e la tempistica entro il quale verrà effettuato il lavoro. Solo dopo la tua accettazione potranno procedere con il lavoro.

 

QUANTO COSTA CAMBIARE LA POTENZA?

Ovviamente il lavoro di aumento e diminuzione della potenza ha un costo e questo costo è variabile.

Aumento Potenza:

  • Contributo Amministrativo: 26,13€
  • Quota Potenza: 69,36€ per ogni kW aumentato
  • Costo della gestione pratica del fornitore che varia da azienda ad azienda, ma per avere un’idea possiamo calcolare una media di 30€

Diminuzione Potenza:

Si paga solo il contributo amministrativo di 26,13€ e il costo di gestione pratica del fornitore.

Questo per quanto riguarda il lavoro di aumento o diminuzione, ma la vera domanda è quanto mi incide in bolletta?

La prima cosa da sottolineare (e che molti non lo sanno) è che il prezzo dell’energia elettrica non cambia in base ai kW disponibili sul contatore, quindi il costo dell’energia elettrica non cambia. Quello che cambia invece è la “Quota Potenza” del contatore che si trova all’interno della voce “Trasporto Gestione del Contatore e Oneri di Sistema”.

Il valore di questa quota è di circa 2,50€ per ogni kW di potenza disponibile, quindi la tua bolletta aumenterà in proporzione ai kW in più che chiederai.

“Se hai 3kW di potenza significa che stai spendendo 7,50€ di Quota Potenza, se invece hai 20kW di potenza significa che spenderai 50€ di Quota Potenza!”

 

AUMENTO E DIMINUZIONE: MI CONVIENE FARLO OPPURE NO?

Ottima domanda alla quale è piuttosto difficile dare una risposta assolutamente giusta o assolutamente sbagliata, infatti ogni caso necessita di essere valutato in modo specifico. Tuttavia possiamo dare una linea guida da poter seguire per capire se ne può valere la pena o meno.

Partiamo con il valutare l’aumento di potenza. Di base, se necessiti un aumento di potenza sul contatore vuol dire che non puoi farne a meno, altrimenti vai incontro a scocciature come stacchi di corrente durante il lavoro, quindi non è che hai tante alternative.

Per quanto riguarda la diminuzione invece è meglio valutare. Molti clienti per esempio hanno una potenza disponibile sul contatore di 55kW ma ne impegnano solo 20kW e mi chiedono di fare una diminuzione. In questo caso consiglio sempre di lasciar stare e proseguire così come sono per un semplice motivo.

La Quota Potenza in Bolletta, per contatori superiori ai 16, 5 kW senza limitatore, viene calcolata sulla potenza che effettivamente viene prelevata e impegnata.

Per questo è sempre meglio rivolgersi ad un consulente esperto che valuti con esattezza la situazione.

 

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Se anche tu, come tanti imprenditori hai bisogno di un aumento o diminuzione della potenza, ma non hai tempo da perdere a contattare il fornitore tramite Numero Verde o a recarti allo sportello dedicato (rischiando di perdere anche una giornata di lavoro), allora puoi contattarci cliccando QUI e inserendo i tuoi dati.

Grazie al Sistema di Consulenza EnergetiKa non dovrai perdere un solo minuto del tuo tempo a dover sbrigare tutte queste pratiche.

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– Manuel Flaugnacco – 

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